Siamo alla ribalta, senza mutande e senza freni! Grazie a quel Sacro Maschio di Giuseppe Cruciani ho rilanciato sulla necessità della riapertura delle case chiuse su Radio 24 a La Zanzara, e ci è venuto in mente come chiamare il programma relativo al tema che rilancerò prontamente in occasione delle amministrative a Livorno: mutande pazze.
Manco a farlo apposta, o forse no, Dagospia ha tirato fuori la foto postata in mattinata che riportava l’omonimo hashtag tratto dal film di D’Agostino del 1992–che manco a farlo apposta per davvero, è il mio anno di nascita. Faccio leva sui sensi, che sono più potenti della demagogia politica… E intraprendo la mia personale campagna contro l’ipocrisia con i soliti metodi politicamente scorretti e anti sistema (e per questo efficaci), riassumibili con una parola: pornopolitica. Ci tengo a far notare che io non mostro niente di più che un culo, quel sacrosanto specchio dell’anima in cui Tinto Brass ha visto tanto. Scrivo sul post successivo:
Al culo manca l’espressione, perché se la maggior parte dei culi della società potesse parlare… Cadrebbe il teatrino sulla quale si basa, e si creerebbe uno strappo anarchicamente orgiastico.
Non so se il sistema farà caso alle frasi che accompagnano le mie immagini o inizieranno a toglierle quando ne scoprirà il motivo, fatto sta che questa campagna che unisce diverse arti è cominciata e sono freddamente consapevole e combattiva al pari di Adriano Celentano che ha dichiarato di fregarsene del calo di ascolti di Adrian perché interessato soltanto agli ultimi fedeli accoliti. Mi sono sentita tanto come lui anche recentemente al provino per un reality, quando dopo averli indotti sulle motivazioni per non prendermi per ben 45 minuti, ho chiuso recitando la prefazione de L’Anticristo di Nietzsche di fronte alla telecamera. Su Instagram ho meno followers di tante influencers perché me ne fotto di passarci le giornate, ingaggiare promoters e comprare followers per ostentare quella pochezza di cui le più sono costituite: faccio quello che mi va in totale indipendenza, e chi mi ama mi segua o si levi di culo. (Postandone un po’, ammetto che almeno il 50% di chi mo segue lo fa per questo o perché paradossalmente mi odia e mi offende, ma me ne frego: il fine giustifica i mezzi.)

Invito chi sposa il Cantinipensiero ad iscrivervi allo sfaccettato e sfrontato canale YouTube, sul quale spero di poter lanciare a breve le prime composizioni musicali.
https://www.youtube.com/c/TheVenusians
E ora, chi mi vorrebbe come testimonial nazionale?
DONNE LIEVI COME FARFALLE
Mi piacciono le donne lievi come farfalle,
che fanno tutto a modo loro.
Che vivono fuori dal coro, sempre sé stesse.
Seguendo il loro intuito, il loro cuore,
la loro speciale sensibilità femminile.
Mi piacciono le donne che non danno mai
la colpa agli altri per i loro errori.
Ed ogni sconfitta è per loro una lezione
che hanno imparato.
Mi piacciono quelle innocenti, semplici, sincere,
che sanno stupirsi continuamente,
che amano la tenerezza e i colori sfumati.
Che sono leggere senza mai essere superficiali,
che sfiorano appena ciò che desiderano,
che amano senza possedere.
Le donne “farfalla” sanno stupire a modo loro,
aprendo le ali per un infinito istante.
Volano d’arcobaleno,
fino a dove il colore diventa luce.
LikeLike
ARGENTEA
Quando prona, col ventre ne l’arena,
nuda si lascia al conquistare lento
de le maree, non dunque a luna piena
ella è una grande statua di argento?
Venere Callipige in una oscena
posa. Scolpiti nel tondeggiamento
de’ lombi stan due solchi; ampia la schiena
piegasi ad un profondo incavamento.
Cresce il flutto e la bagna. Ella si scuote
io a’ senso di quel gelido contatto
e di piacer le vibrano le terga.
Il flutto su la faccia la percuote;
ma rimane godendo ella in quell’atto
fin che l’alta marea non la sommerga.
(Gabriele D’Annunzio)
LikeLike